Segnaliamo il seguente invito ricevuto dagli amici del progetto SLAncio. Contattate Donata per eventuali prenotazioni o delucidazioni.


Ho il piacere e l’onore di invitarla, il 30 Gennaio 2016  alle ore 16, presso Progetto SLAncio a Monza, in  Viale Elvezia 4 per festeggiare il nostro ospite ricoverato Luigi Picheca, malato di SLA, che è stato recentemente iscritto nell’elenco Pubblicisti dell’Ordine dei Giornalisti, in virtù della sua collaborazione continuativa con il periodico online “Il Dialogo di Monza”.

In questa occasione, Picheca presenterà anche il suo 1° libro “Orizzonti Imprevisti” – Scritti con SLAncio.

Luigi Picheca, nato a Monza nel 1954  e ricoverato nella nostra Struttura dal 2008 , rappresenta il migliore esempio di come la terribile malattia da cui è stato colpito (SLA – Sclerosi Laterale Amiotrofica), possa essere affrontata anche “a testa alta”, se si ha la fortuna di disporre delle necessarie risorse interiori (e la volontà di usarle!).

Picheca, colpito dalla SLA nel 2005, e che ha progressivamente accusato tutti i sintomi che caratterizzano l’evoluzione di questa patologia, ha reagito, non si è mai dato per vinto, ed ha trovato nella scrittura la sua nuova, forte ragione di vita.

Parlare di “scrittura”, nel suo caso, non è però corretto: lui non scrive come tutti siamo abituati a pensare!

A causa della progressione della SLA, infatti, lui è totalmente imprigionato nel suo corpo, dato che gli organi vitali (cuore, cervello, ecc.) sono pienamente funzionanti, mentre “all’esterno” (arti, bocca, ecc.) è assolutamente insensibile: Luigi è come racchiuso in una “corazza”, all’interno della quale lui è perfettamente “normale”, ma che all’esterno si presenta come un “sarcofago” assolutamente inanimato.

Ebbene, in questa drammatica situazione, Picheca non si è rassegnato (come avviene -a buon diritto!- nel 99% dei casi), ma ha sfruttato l’unico organo che riesce ancora a muovere ed a comandare: gli occhi!

Come si può immaginare, è una fatica incredibile, uno sforzo sovrumano, quello di “scrivere” il proprio pensiero lettera per lettera ed usando gli occhi, ma Picheca ce l’ha fatta, il suo coraggio ha vinto, lui è malato inguaribile, immobilizzato per sempre, ma è riuscito a sconfiggere il distacco dal mondo a cui era stato condannato dalla SLA!

Per questo non possiamo che dirgli, con tutta l’ammirazione che merita, BRAVO LUIGI!, ed augurarci che la sua volontà possa essere di esempio a tanti altri malati come lui.

Cordiali saluti

Silvia

Quotidiano_Slancio_Picheca

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